La recente riforma dei titoli professionali del diporto introduce nuove figure specifiche per le unità minori e apre nuove prospettive di occupazione nella nautica. Ma come tutelare la sicurezza?

Se ne è parlato giovedì 15 maggio a un convegno organizzato dal Propeller Club di Salerno nella stazione marittima della città campana.

L’introduzione di figure professionali specifiche per le unità da diporto minori risponde alle esigenze di un mercato in evoluzione. Molte società di noleggio, in passato, avevano rinunciato al servizio con equipaggio a causa della carenza di personale qualificato per imbarcazioni di dimensioni contenute: la riforma va a colmare questo vuoto.

Con le nuove normative, dopo il completamento di appositi corsi, anche per chi non è in possesso di certificazioni STCW sarà possibile comandare imbarcazioni fino a 200 GT, all’interno delle acque territoriali. Questo provvedimento fa adeguare l’Italia agli standard internazionali ma deve ancora essere seguito dal decreto attuativo.

La novità favorisce naturalmente l’occupazione ma solleva anche interrogativi circa la sicurezza della navigazione, dal momento che “apre la porta” a nuove categorie di potenziali comandanti, di unità anche importanti per dimensioni, con pochissima o nessuna esperienza in mare.

All’evento, moderato dal giornalista Maurizio De Cesare, sono intervenuti fra gli altri Antonio Bufalari, segretario generale di Assonautica Italiana, Francesco Bavosa, presidente Lega Navale Italiana – Salerno, Pietro Silveri, presidente Consorzio Salerno Charter, Agostino Gallozzi, presidente Marina D’Arechi, Salvatore Gambardella, presidente AIATP, Daniela Novi, dirigente ITS Nautico Giovanni XXIII, Roberto Polisetti, founder e AD Centro Nautico Salerno e Rosario Trapanese, founder e general manager di IMAT.

Per USCLAC-UNCDIM-SMACD-CASCODI a Salerno era presente il comandante Nicola Corradino, referente per la Campania. Il sindacato accoglie con favore le novità normative, che vanno a ordinare un settore, quello della nautica, finora sottostimato rispetto alle sue potenzialità occupazionali, ma ritiene assolutamente prioritario che venga garantita la sicurezza della navigazione ed auspica l’introduzione di misure maggiormente stringenti nel decreto attuativo.