E’ stato il messaggio portato dal comandante Nicola Corradino, vicepresidente USCLAC, nel suo intervento presso il ministero per la Protezione Civile e le politiche del Mare, avvenuto ieri a Roma.

Il sindacato è stato convocato al ministero, insieme ad altri soggetti del settore dell’economia marittima, per un’audizione sul tema “Industria armatoriale” successiva alla pubblicazione avvenuta ad ottobre 2023 in Gazzetta Ufficiale del “Piano del mare”, approvato dal Comitato interministeriale per le politiche del mare.

Nel suo intervento il comandante Corradino ha ricordato come comandanti e direttori di macchina siano coinvolti a livello operativo nello shipping in quanto le navi, unici “profit centers” dell’industria, sono affidate a loro.

Il sindacato ha sottolineato come il fardello burocratico che grava su una nave di bandiera italiana abbia un costo tanto elevato da costituire una delle maggiori cause di “deflagging” e come perdere navi significhi di fatto perdere posti di lavoro e know-how industriale.

USCLAC-UNCDIM-SMACD-CASCODI ha poi insistito sulla necessità di rivedere le tabelle di armamento, che devono tener conto delle nuove professionalità richieste, e sull’inserimento del personale navigante nella categoria di lavori usuranti, tema “non più eludibile”, anche per abbassare l’età media dei marittimi.

In conclusione Corradino ha ricordato come fra due settimane siano in programma le elezioni per il Parlamento Europeo: “Noi tutti abbiamo diritto al voto. I marittimi imbarcati no. Non aggiungo altro. La realtà relega il marittimo a cittadino di serie B” sono state le sue parole.